SVOLTA DI STRATEGIA ? – Assemblea nazionale Fiom – Torino 26 ottobre –

La due giorni dell’Assemblea Nazionale delle Rsa Fiat della Fiom si è conclusa, nell’Aula magna dell’Università di Lungo Dora Siena, con l’approvazione di un  sintetico documento: 47 righe. Troppe o poche per capire la strategia della Fiom nel contesto ben diverso da quello di due-tre anni fa, in cui maturarono le scelte che ancora dividono i sindacati e che fanno proseguire l’erogazione di Cig mai così continua ed estesa. Chi ha seguito gli interventi di venerdì 25 e sabato 26 ottobre si sarà certamente reso conto della comune percezione del nuovo quadro e dell’esistenza di diverse strategie. Difficile definirle, come pure classificare questo o quell’intervento, addirittura impensabile per chi non vive dall’interno l’esperienza di questa Fiom.  

Pertanto Invitiamo tutti i nostri lettori a leggere l’articolo “Ritorno al futuro” di Michele De Palma, coordinatore nazionale auto Fiom, che riassume la sua relazione di apertura contenete  interessanti riflessioni sul gruppo Fiat e sul ruolo monopolistico di produttore in Italia, sul contenzioso Marchionne-Veba e altro ancora.

Non perdete la lettura di “Perché la Fiat non investe in Italia” di Giuliana Commisso e Giordano Sivini, ricercatori dell’Università della Calabria, che analizzano la strategia industriale ed i nuovi sistemi organizzativi-metrici introdotti (WCM), l’espansione della Fiat con bassi investimenti, la strategia finanziaria seguita e la struttura proprietaria.

I due articoli sono pubblicati su iMec, periodico della Fiom, che trovate allegato. Non disponiamo, al momento dei testi dei qualificati e documentati interventi di altri studiosi che sono intervenuti, a partire da quello di Luciano Gallino, che hanno evidenziato i rischi per la Fiat, e per i lavoratori occupati, di confidare troppo sul solo polo del lusso.

L’Assemblea ha consegnato materiale prezioso per il futuro cammino sindacale, e non solo della Fiom. Più complesso individuare quale sarà la strategia che la Fiom metterà in campo per riconquistare non solo la legittimità di presenza negli stabilimenti, ora riottenuta grazie alla via giudiziaria, ma un ruolo negoziale che gli attuali tavoli separati non consentono.

Su questo punto ci sono stati approcci di ragionamento più che proposte definite. Non è poco stante il silenzio sul fronte dei sindacati del Si’.

Più difficile sarà allentare l’identità dei militanti che si è costruita sullo spartiacque “noi i diversi e loro i subalterni, o servi”, un nodo gordiano da sciogliere per creare passo a passo, con una strategia articolata per stabilimenti, processi di unità d’azione ed anche più.

Difficile pensare che il superamento dei tavoli separati, in presenza di strategie sindacali radicalmente diverse, possa realizzarsi con mere iniziativa giudiziali  e/o parlamentare, com'è stato per la rappresentanza. C’è chi chi lo pensa e lo argomenta.

Il caso della Magneti Marelli con sciopero unitario delle Rsa Fim-Fiom-Uilm su problemi relativi all’ambiente e successiva sanzione Fiat ( sospensione del pagamento dei contributi sindacali e permessi sindacali oltre le 8 ore mensili)  verso i soli Rsa ( Fim e Uilm) dei sindacati firmatari apre un bel problema!

Ed un altro grosso problema è quanto denunciato dal Rsa della Fiom della Maserati di Modena: per farla in breve la produzione realizzata nello stabilimento Grugliasco ( ora assorbito in quello di Mirafiori) sarà ha scapito delle produzioni realizzate in Emilia.! Cosa evidenziata con tanto di dati e conteggio delle ore per costruire una Maserati ed un’Alfa a quattro porte.

Cosà può succedere dopo questa Assemblea Nazionale della Fiom?

Poco o nulla, assecondando lo scarso rilievo dato dai media e per quello che è stato dato senza alcuna sottolineatura delle novità, che – per chi ama aprire occhi ed orecchi frenando i ritornelli –  pur ci sono state.

Oppure l’avvio di una difficile nuova fase che richiede coraggio d’iniziativa non solo a chi, iniziando da Torino,  detiene significative rappresentanze  sindacali, non solo in Fiom ma anche in Fim e Uilm.

Chi deve fare il primo passo?

Nel documento finale approvato dall’Assemblea di sabato 26 ottobre, troviamo “ L’Assemblea nazionale delle delegate e delegati conferma il giudizio e le valutazioni già espresse sul Ccsl (ndr – Contratto collettivo specifico di lavoro)  sul sistema di relazioni sindacali in esso contenute. La scelta della direzione aziendale del Gruppo, con il consenso delle altre organizzazioni sindacali firmatarie, di uscire dal Ccnl ha determinato l’aumento dei ritmi e delle cadenze e un peggioramento delle condizioni e della sicurezza sul posto di lavoro, oltre a una riduzione del salario. Inoltre, il fallimento del piano Fabbrica Italia ha determinato la cancellazione degli investimenti annunciati in Italia che invece sono stati realizzati altrove”.

Lo stesso documento conclude con una proposta articolata in  pochi ma chiari punti. Così.

 “Proponiamo alle altre Organizzazioni sindacali di andare a una nuova rielezione delle Rsu e delle Rls in tutti gli stabilimenti.  Nei prossimi giorni ci impegniamo ad aprire una consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori per condividere i contenuti di una vertenza per:

  • · un piano di investimenti per gli stabilimenti Fiat e Cnh Industrial;
  • · un uso degli ammortizzatori sociali utili al mantenimento dell’occupazione a partire dal contratto di solidarietà;
  • · formazione e riqualificazione collegata alla innovazione delle produzioni;
  • · una verifica delle condizioni di lavoro per garantire la salute e la sicurezza;
  • · garantire salario fisso e integrazione per i lavoratori in cassa;
  • · riconquistare un vero Contratto nazionale dei metalmeccanici. “

Un tempo si usava dire che il finale di un intervento come pure la conclusione di un documento potevano essere un buon “ cannocchiale di lettura“ per comprendere l’insieme delle parole dette e dei paragrafi scritti. Come pure l’ordine delle priorità di merito indicate in relazione al loro grado di fattibilità. Un tempo è servito porre questa attenzione. Lo sottolineava con particolare insistenza uno storico dirigente dei metalmeccanici, Claudio Sabattini. Ed oggi?

Allegati –

  • il documento conclusivo dell'Assemblea Torino 26 ottobre 2013
  • il giornale metalmeccanico iMec ottobre 2013

 

Allegato:
13_10_26-documento-assemblea-fiat.pdf
imec_fiat_lux_ottobre_2013.pdf

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