Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, ha dichiarato: “Bisogna evitare lo scontro sociale sull’articolo 18. Dobbiamo, invece, rilanciare gli investimenti, i consumi interni e combattere la deflazione: solo così saremo in grado di creare le condizioni per rilanciare l’occupazione e riprendere il sentiero della crescita”.
In termini assoluti, su poco meno di 4.426.000 imprese presenti in Italia, solo 105.500 circa hanno più di 15 addetti. L’articolo 18 è applicabile solo al 2,4 per cento delle aziende, che però occupano il 57,6 per cento dei lavoratori dipendenti nel settore privato dell’industria e dei servizi ( vedi allegato comunicato Cgia Mestre)
L’articolo Quali tutele? E quanto crescenti? di Tito Boeri e Pietro Garibaldi, pubblicato sul sito lavoce.info, (vedi allegato) fa il punto con quattro sintetici capitoli:
Ricordiamo che T.Boeri e P.Garibaldi hanno sottoscritto, con il sen.P.Nerozzi e altri 100 senatori - il disegno di legge che, nel 2010, Pier Paolo Baretta ha presentato alla Camera. Quel disegno di legge istituisce il “contratto unico di inserimento”. Si tratta di un contratto a tempo indeterminato fin dalla sua stipula con tutele crescenti. Il contratto prevede due fasi (inserimento e stabiltà) che si succedono automaticamente a tre anni dalla stipula, senza alcun atto amministrativo o conversione.
Il Segretario della Fim-Cisl Torino e Canavese, Claudio Chiarle, propone (vedi comunicato allegato)
Il comunicato del Fim Torinese pone alle richieste e precisa, citando i dati della Commissione Giovannini che ha monitorato la Legge Fornero, che su 855.000 cessazioni di rapporto di lavoro solo 77.000 ( 9%) sono stati licenziamenti individuali e di questi solamente 14.000 hanno riguardato imprese sopra i 15 dipendenti dove si applica integralmente l’articolo 18.
Francesco Ciafaloni nell’articolo Il lavoro oggi in Italia - pubblicato su “Lo straniero”- esamina lo Statuto dei lavoratori e l’articolo 18 nei seguenti capitoli: Il senso della protezione giuridica dei lavoratori stabili; Quanto ci costa la protezione giuridica; La necessità della protezione giuridica dei lavoratori precari.
Susanna Camusso precisa la linea che la Cgil intende seguire per il confronto interno, con CCisl e Uil, per costruire una posizione comune sindacale verso il governo: tutele crescenti ma alla fine, definendo un tempo, uguali per tutti. Questa è anche la proposta di molti esponenti moderati.
Infine, sempre in allegato, la lettera che ci ha inviato Carlo Daghino (già segretario regionale Fim-Cisl anni 70-80 e poi cooperatore Iscos in Mozambico ) che fotografa la situazione di gran disagio sul "fumo a manovella" sull'articolo 18 e chiede di fsre qualcosa sul piano informativo..
Allegati
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art_18_comunicato_cgia_mestre.doc | 24.5 KB |
quali_tutele_e_quanto_crescenti_boeri-garibaldi.doc | 35 KB |
articolo18_falso_problema_fim_to_e_canavese.doc | 73.5 KB |
fare_chiarezza_daghino_22-9-2014.doc | 26 KB |
lavoro_oggi_in_italia_ciafaloni.doc | 31.5 KB |
camusso_tutele_crescenti_alla_fine_uguali.doc | 29.5 KB |
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