• Home
  • Chi siamo
  • Scrivi la tua
Territorio e politiche locali
  • LA GIUNTA DI CENTRO-DESTRA LASCIA IL SEGNO - G.Baratta - Piemonte e case popolari -
  • CHI SONO I GIOVANI A TORINO? - Zangola e Arcidiocesi - ricerca sul disagio e sulle opportunità -
  • ANARCHICI, ANTAGONISMI, VIOLENZE -anche a Torino-problemi politici, non solo ordine pubblico-
  • LE GRANDI "BALLE TAV" DELLA POLITICA - G.Barbacetto - c'era una volta uno scalo merci -
  • MARCHIONNE INVESTE, MA NON A TORINO? - Regione e Comune preoccupati - polo del lusso -
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • …
  • seguente ›
  • ultima »
leggi tutto
Sindacato italiano
  • DICEVANO CHE ERA UN PRETE - autunno '68 - Carlo Carlevaris, Sabato 7dicembre al Polo '900 -
  • '69 E AUTUNNO CALDO - quel Questionario dei metalmeccanici - un modello "sempre verde" -
  • QUEL CHE MI FA RESTARE ISCRITTO ALLA CISL- Savino Pezzotta - www.il9marzo.it -
  • LIBERATO NORCIA, LA SUA STORIA E MIRAFIORI - Addio, ci ha lasciato per sempre -
  • CONSIGLI DI FABBRICA - storia e dibattito sul controllo operaio - quattro iniziative a Torino -
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • …
  • seguente ›
  • ultima »
leggi tutto
Italia: politica, economia, società
  • UN "UOMO FORTE" O UN LEADER? - Rapporto Censis - De Rita, Di Vico, Galli della Loggia -
  • IL VECCHIO E NUOVO MES - Eu:il salva stati - informare per dissolvere le "balle" di Salvini -
  • EVADO ANCH'IO - M.Dellacqua - tacito patto tra partiti e 12 milioni di piccoli e grandi evasori -
  • DICEVANO CHE ERA UN PRETE - autunno '68 - Carlo Carlevaris, Sabato 7dicembre al Polo '900 -
  • LA QUESTIONE MES - una "bolla" politica o reale anticamera di crisi governo? - A.Penati e A.Fubini-
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • …
  • seguente ›
  • ultima »
leggi tutto
Globalmondo
  • LULA: SONO PRONTO ALLA SFIDA - per Bolsonaro la democrazia è un ostacolo - intervista -
  • CONDIVIDERE IL TEMPO LIBERO - un atto rivoluzionario...- O.Burkeman - Stalin 90 anni fa -
  • LULA ESCE DAL CARCERE! - dopo 19 mesi - il ricorso alla Corte Suprema - altri 4895 detenuti -
  • LE NOZZE FCA-PEUGEOT - R.Prodi - quali tutele per l'Italia, matrimonio di necessità e convenienza -
  • L'UOMO CHE SPIEGO' L'UOMO - Il padre dell'antropologia moderna - Claude.Lévi-Strauss -
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • …
  • seguente ›
  • ultima »
leggi tutti
Europa: politica, economia, società
  • IL VECCHIO E NUOVO MES - Eu:il salva stati - informare per dissolvere le "balle" di Salvini -
  • PERCHE' LA DESTRA E' COSì FORTE - E. Galli della Loggia - cos'è il nuovo nazionalismo -
  • LE NOZZE FCA-PEUGEOT - R.Prodi - quali tutele per l'Italia, matrimonio di necessità e convenienza -
  • CARCERE PER I GRANDI EVASORI FISCALI - E.Friso - in vigore la Direttiva Eu anti-evasione -
  • SCIOPERO GENERAZIONE GREEN - da NewYork al cuore Eu - piano climatico di Berlino di 100 mild -
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
  • 6
  • 7
  • 8
  • 9
  • …
  • seguente ›
  • ultima »
leggi tutto
Crisi: analisi, proposte
  • KEYNES DALL'ALDILA' - M.Deaglio - colloquio immaginario con il grande economista -
  • SOGNARE L'UTOPIA - F.Pellis - alternativa e progressisti -
  • LE CAPITAL AU XXI SIECLE - T.Piketty - tassare la ricchezza -
  • COME USCIRE DALLA STAGNAZIONE - M.Colitti e V.Comito - la lunga crisi -
  • RITORNO A LEHMAN BROTHERS -V.Zucconi - l'inizio della crisi finanziaria -
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • seguente ›
  • ultima »
leggi tutto
 
Home

GLI EQUIVOCI VOLUTI DEL TESTO - P.Pini - accordo produttività -

PostDateIcon Mar, 20/11/2012 - 09:40 | PostAuthorIcon Redazione

Pubblichiamo, come contributo al dibattito sulla produttività e la trattativa tra imprese e sindacati, un'analisi di Paolo Pini, docente di Economia politica all'Università di Ferrara. E' una lettura del documento sulla produttività nella versione del 16 novembre 2012. Per la Cgil  la trattativa deve considerarsi in corso stante, a suo giudizio, le modalità con cui si è voluto operare la cosiddetta stretta finale. Cisl e Ugl hanno dato l’immediato via libera al testo. La Uil ha dato parere favorevole vincolandolo alla detassazione dei premi di produttività, ovvero di quanto deve decidere il Governo. La Cgil ha inviato una lettera alle imprese, firmata da Susanna Camusso, dove la confederazione di Corso d'Italia segnala cinque nodi da sciogliere perché sia possibile un accordo.

Paolo Pini analizza il documento del 16 novembre per quanto afferma su tre fondamentali questioni: 1. le cause del declino 2. le proposte per affrontarlo 3. gli effetti possibili.

La lettura del testo definitivo dell’accordo sulla produttività proposto da Confindustria in data 16 novembre 2012 (Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia) per la firma da parte delle varie organizzazioni imprenditoriali e sindacali delle imprese e dei lavoratori induce preoccupazione e solleva forti riserve in alcuni punti.

Paolo Pini, nelle conclusioni, afferma che “il testo proposto non sembra costituire un significativo passo avanti nelle relazioni industriali in tema di modello di regolazione del legame tra retribuzione del lavoratore e risultati aziendali, e neppure costituisce lo strumento potenzialmente adatto per fermare il declino della produttività italiana, invertendone il trend”. E li individua in tre punti ( a, b, c) di cui vi rimandiamo alla lettura dell’allegato. Mette in evidenza

Conclude sottolineando che l’accordo non propone quindi soluzioni avanzate rispetto a quanto già contenuto nell’accordo del 2009 (Accordo quadro sulla contrattazione del 22 gennaio 2009). In questo sembra convergere con Luigi Angeletti, che pur sottoscrivendolo con condizione, ha affermato che si prospetta “ la firma di un accordicchio”. Che Bonanni non avrebbe avuto problemi, come pubblicamente ha dichiarato, a sottoscrivere dopo un giorno di trattativa risparmiando due mesi.

Un protocollo d’intesa con più equivoci – come è inevitabile in un accordo tra molte parti contraenti – ma più preoccupante del solito per quanto dice e non dice ad esempio sulla salvaguardia dei minimi salariali dei contratti nazionali. Sottolinea Pini “Il sistema di indicizzazione Ipca introdotto nel 2009 già non tutelava il potere d’acquisto; ora con il nuovo testo costituisce il “tetto massimo” di indicizzazione, per cui può succedere che si va anche al di sotto di questo per tenere conto delle condizioni generali dell’economia, del mercato del lavoro, delle condizioni internazionali, ed altro, con un indubbio peggioramento potenziale per il potere d’acquisto del salario dei lavoratori, ed una ulteriore tappa nel superamento degli automatismi contrattuali come voluto – anche se non esplicitato nel testo - dal Governo e da Confindustria”.

Infine è importante ricordare che pochi passi si possono fare, nella situazione del nostro paese, sulla   produttività  se non si mette ordine unitario a tre problemi prioritari: l’accertamento della rappresentatività dei sindacati; i procedimenti di validazione dell’efficacia dei contratti collettivi; il diritto di ogni sindacato rappresentativo di partecipare alle trattative e di costituire proprie rappresentanze nei luoghi di lavoro, a prescindere dall’avere o meno sottoscritto precedenti contratti.

Una disciplina unitaria, continuamente rinviata, anche in questa occasione,  per procedere a creare le condizioni indispensabili per far crescere la produttività, la sua misurazione e quindi la distribuzione dei benefici conseguiti tra i diversi fattori della produzione.

L’articolo di Paolo Pini ( allegato) per la sua articolazione ed i numerosi riferimenti bibliografici ed indicazioni di link per scaricare documenti è un utile strumento per tutti, per chi ha già deciso di firmare e chi ci riflette ancora.

Un accordo oltre al merito - più o meno equivoco, più o meno chiaro - è valutato nel contesto in cui si opera, i condizionamenti, i rapporti di forza, i fatti come avanzano sui luoghi di lavoro, lo stato dell’economia e l’andamento dell’occupazione e della disoccupazione.

In generale un accordo sindacale, come pure una legge, riflettono la realtà sociale e  politica esistente. Non la capovolgono. Un buon accordo sindacale, inoltre, richiede un buon rapporto unitario tra i Sindacati e tra i lavoratori. Non proprio ciò che esiste ora in Italia.

AllegatoDimensione
un_testo_pieno_dequivoci_pini_19-11-12.doc55 KB
  | PostTagIcon Tags: Italia: politica, economia, società, Sindacato italiano

Copyright 2009 - Ist. Paralleli