AL PREMIER MARIO MONTI – appelli – territorio, economia, politica

In questi giorni sono pervenuti al premier Mario Monti due appelli con al centro il progetto della Torino-Lione e la ferma opposizione della gran parte della popolazione della vallesusa. Il No-Tav è diventato anche paradigma di molti antagonismi, di anime diverse, del nostro paese e dell'Europa. L'ultimo in ordine temporale è quello sottoscritto da Don Luigi Ciotti ( primo firmatario) ed altri ( vedi allegato) personaggi che identificano l'alternativa o l'opposizione all'attuale modello sociale ed economico.

L'altro documento è quello sottoscritto da 360 docenti, ricercatori, esperti che sottolineano la non priorità dell'opera e la sua non sostenibilità nel rapporto costo/benefici.

L'appello di Don Ciotti & altri sollecita tra l'altro la necessità di  "… aprire un tavolo di confronto reale su opportunità, praticabilità e costi dell’opera e sulle eventuali alternative non provocherebbe alcun ritardo né alcuna marcia indietro pregiudiziale. Sarebbe, al contrario, un atto di responsabilità e di intelligenza politica. Un tavolo pubblico, con la partecipazione di esperti nazionali e internazionali, da convocare nello spazio di un mese, è nell’interesse di tutti. Perché tutti abbiamo bisogno di capire per decidere di conseguenza, confermando o modificando la scelta effettuata in condizioni del tutto diverse da quelle attuali…".

Il governo fa sue, però, le considerazioni più volte ribadite dalle istituzioni del Piemonte (Regione, Provincia, Comune di Torino) che collimano con quelle del Presidente dell'Osservatorio Mario Virano, riassumibili in " il confronto è stato fatto, numerose sono state le sedi e le riunioni, in particolare quelle promosse dall'Osservatorio". Vero o falso?

E' certamente vero che il confronto è stato fatto ma le conclusione sono in parte taroccate o non concluse, tant'è che lo stesso premier Monti, al termine della riunione straordinaria di Venerdì 2 aprile con i ministri interessati al progetto To-Lione ed al Presidente dell'Osservatorio, ha dovuto dichiare che la valutazione costi/benefici sarà presentata a breve. Mario Virano, uno dei co-responsabili della mancanza di questo atto fondamentale – una dichiarazione simile la va ripetendo da due anni a questa parte.

Considerazione: il dialogo tra Istituzioni ed il popolo No-tav contesatore ( e non violento) può riprendere se – al di fuori dell'Osservatorio – in un'apposita sede definita comunemente, includendo anche tecnici designati dalla valle – si procederà per la valutazione costi/benefici tra il progetto presentato ed altre due ipotesi progettuali alternativi, compresa l'opzione zero come si presenta la linea storica con gli ammodernamenti apportati ed ultimati nel 2011. Condizione indicata dai regolamenti europei per la realizzazioni e le grandi opere, per infrastrutture che si avvalgono di contributi pubblici.

Non è sufficiente, quindi, un auspicio generico per la ripresa del dialogo, la riapertura di un tavolo,  se contemporaneamente non si pone come condizione l'osservanza della norma sopracitata, che due anni fà risultò l'anello mancante, eluso con furbizia malevola dal Governo e dal Presidente dell'Oservatorio, e risultò concausa decisiva dell'opposizione ad oltranza del movimento No-tav.

Eppure Mario Monti queste norme ben dovrebbe conoscerle, sono fondamentali per una libera e corretta concorrenza, per la salvaguardia dei bilanci pubblici e del contenimento del deficit. Poco convincente il suo ribadire l'utilità dell'opera che ricalca considerazioni attinenti l'alta velocità per passeggeri ( citazione della riduzione dei tempi di percorrenza Chambery-Torino, Parigi-Torino) valide al tempo in cui si ipotizzavano 7 milioni di passeggeri sulla Parigi-To-Milano. La realtà certifica volumi dieci volte inferiori e per questo si è posto la priorità delle merci, ma anch'esse sono in costante calo. Virano ha evidentemente taroccato ancora, fornendo note del tempo che fu!

Così  Alberto Perino nell'affollatissima assemblea di venerdì sera, al Polivalente di Bussoleno, a ferro caldo, replica al premier con una frase ad effetto, riscuotendo un lungo e convinto applauso, "…anche noi siamo per la fermezza, se il governo vuole farci fare ginnastica su è giù per la valle sappia che siamo a ciò ben allenati, grazie alle nostre montagne…".

Per questo bisogna fare dell'appello dei 360 docenti ed esperti (già sottoscritto da 1.100)  la leva per sollevare l'inerzia della retorica e per scuotere l'albero dei fittizi immaginari di sviluppo.

Allegati –

  • Appello firmato da 360 docenti, ricercatori, esperti
  • Appello firmato da Don Ciotti & altri
  • Venerdì 2 marzo sera, ultime notizie_Repubblica
  • Tav, la memoria del movimento_Guglielmo Ragozino su Il Manifesto 2-3-12

 

Allegato:
appello_360_docenti_e_ricercatori.doc
appello_don_ciotti-pepino-mattei-revelli.doc
appello_per_un_ripensamento_sulla_to-lione_testo_completo.doc
venerdi_2_marzo_sera_ultime_notizie_repubblica.doc
tav_la_memoria_del_movimento_ragozzino.doc
programma_no-tav_assemblea_2-3-12.doc

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