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TSIPRAS:MOSSA DEL CAVALLO O AZZARDO? - E.Levini - quattro domande -

PostDateIcon Mar, 27/01/2015 - 10:39 | PostAuthorIcon Redazione

L’indignazione popolare e la disoccupazione a tassi insopportabile sono stati fattori determinanti per realizzare il miracolo politico Syriza prima e poi il grande successo elettorale in Grecia. La sinistra-sinistra italiana tutta ne è stata calamitata, per usare un eufemismo. Emblematici al riguardo gli editoriali e i titoli de Il Manifesto. Vincere per Alexis Tsipras non è stato semplice. Ancora più difficile sarà governare. Un ingegnere leader di un’aggregazione sociale con tanto popolo di sinistra è cosa rara. Un ingegnere, si dice spesso, è terribilmente condizionato dai numeri, dalla praticabilità delle idee specie se difficili da realizzare, che sanno di utopia.

Forse sono proprio i numeri che hanno spinto alla “mossa del cavallo”, quella che spariglia il gioco politico e negoziale, per cercare quei pochissimi seggi che mancano per decidere in Parlamento e prima ancora – avere un’identità nazionale forte – per rimuovere il macigno del pagamento dei debiti, dilazionandolo il più possibile nel tempo senza sopportare oneri aggiuntivi.

L’alleanza con il partito di destra (Anel - Greci Indipendenti, che si sono separati da Nuova Democrazia del premier uscente Antonis Samaras) ha spiazzato molti in Grecia come pure molti commentatori in Italia, soprattutto tra gli esponenti della sinistra-sinistra che intensamente hanno sostenuto la campagna elettorale di Syria. Alleanza per dare identità politica di “nazione” e di unità ampia. Reggerà? Mossa del cavallo o azzardo? Solo il tempo lo può verificare e presto.

Alexis Tsipras (Syria con oltre il 36% e 149 seggi ) e Panos Kammenos (Greci Indipendenti, con oltre il 4,5% e 13 seggi) consentono quell’unità nazionale, caratterizzata dalla ferma determinazione di rinegoziare le condizioni imposte dalla troika, indispensabile per sostenere il braccio di ferro con l’Ue e i principali paesi creditori?

Ettore Livini, sul sito di La Repubblica,  ha posto e risposto a quattro domande per la mossa pragmatica e imprevista del già incaricato premier Alexis Tsipras

http://www.repubblica.it/esteri/2015/01/26/news/grecia_tsipras_si_allea_con_la_destra_di_anel_ecco_perch-105810944/

1. Perché Tipras si allea con la destra?

Con ogni probabilità perché è l'unico modo per poter mantenere, se troverà i soldi, la sua promessa elettorale di varare subito un piano umanitario che ripristini alcuni diritti cancellati dalla Troika: tredicesima per i pensionati più poveri, stipendio minimo aumentato e aiuti per elettricità e abitazione oltre ai buoni pasto e al ripristino dell'assistenza sanitaria obbligatori per tutti (ora si perde dopo un anno di disoccupazione). Gli indipendenti greci di Anel e Panos Kamennos  -  fieramente contro il memorandum e l'austerity - sono l'unico partner che gli consente di vararlo senza opposizione.

2. Perché Tsipras non si allea con i comunisti del Kke o il Potami?

La storia della sinistra greca è segnata da decine di scissioni. Syriza nasce da una costola del Kke. Ma proprio per questo le relazioni sono avvelenate da antichi rancori. Non è escluso però che dopo i primi passi con Anel, Tsipras  -  cui tutti riconoscono grande cinismo e pragmatismo politico  -  possa cercare intese con loro. Un'intesa con To Potami, che ha toni molto più morbidi sul memorandum e la Troika, avrebbe costretto Tsipras a un lungo negoziato con il partner di governo prima ancora che con i creditori. E chi ha votato Syriza si aspetta subito provvedimenti che cambino la sua vita. Altrimenti il consenso, come è arrivato, se ne può andare.

3. Cos'hanno in comune Anel e Syriza e cosa li divide?

In comune hanno la posizione sulla Troika e qualche iniziativa sociale sul territorio, oltre all'asse che ha fatto saltare la nomina del presidente Stavros Dimas portando il paese alle elezioni. Contro tutto il resto: su immigrazione, diritti civili, matrimoni omosessuali e rapporto Stato-Chiesa, solo per dare un'idea dei temi più caldi, siamo su pianeti opposti. Anel del resto nasce da una scissione  -  verso destra  -  di Nea Demokratia. Kamennos (che sogna da sempre di diventare ministro della difesa) garantisce però una copertura a Syriza con esercito e polizia. Tema delicato in Grecia visto che la giunta dei Colonnelli è storia di solo quarant'anni fa.

4. Cosa pensa la troika di quest'asse?

Probabilmente tutto il male possibile. Ue, Bce e Fmi speravano in un governo di coalizione che annacquasse le richieste di Syriza. Con Anel è successo l'esatto opposto.

 

Grecia: risultato elettorale del voto ellenico del 25 gennaio

  • il partito di sinistra radicale Syriza ha ottenuto il 36,34% e 149 seggi, mentre Nea Dimokratia (ND, centro-destra) il 27,81% e 76 seggi.
  • Al terzo posto si è piazzato il partito di estrema destra Chrysi Avghì (Alba Dorata) con il 6,28% e 17 seggi.
  • Seguono nell'ordine To Potàmi (Il Fiume, centro-sinistra) con il 6,05% con 17 seggi,
  • il Partito Comunista di Grecia con il 5,47% e 15 seggi,
  • Greci Indipendenti (Anel) con il 4,75% e 13 seggi
  • e il Pasok (socialista) con il 4,68% e 13 seggi.
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