LUCA RASTELLO – voce libera e scomoda – scrittore e giornalista –

«Quando un personaggio di qualche notorietà muore si sprecano "coccodrilli" e elogi funebri. E naturalmente questo è ciò che sta succedendo anche per Luca Rastello…». Così, pungente, inizia Guido Montanari su La Repubblica del 11 giugno che posegue sottolineando le dimenticanze di molti nel ricordare quanto sia stata scomoda la sua voce (vedi articolo).

L'addio a Luca Rastello, voce libera e controcorrente era annunciato da tempo. E' avveuto a ridosso del suo 54.mo compleanno. Ha lottato per dieci anni con il suo male. E’ stato uno scrittore militante, un giornalista d’inchiesta, controcorrente. Figure rare e se ne avverte un gran bisogno, appartiene agli scrittori che aiutano ad aprire la mente e gli occhi. Scrive Goffredo Fofi nel suo saluto “La voce libera di Luca Rastello”: (…) Sulla figura e l’opera di Luca Rastello si dovrà tornare spesso, nei prossimi tempi, perché è tra le più belle e più esemplari tra quelle che hanno agito in questi anni e hanno cercato di investigarne le tensioni, gli interessi, le brutture e disgrazie e le pochissime grazie, così come si è finito per tornare così spesso a un’altra figura esemplare della generazione appena precedente la sua, quella di Alex Langer, altro amico indimenticabile (…). (testo allegato)

Alessandra Coppola scrive “Luca Rastello, sfidò il falso bene” (testo allegato)  su Il Corriere della Sera iniziando con le parole dell’ultimo messaggio ricevuto da Luca: “Dirittura d’arrivo. Sono tranquillo e per quanto possibile preparato”. Conclude il ricordo citando l’ultimo suo libro, nel 2014, “I buoni” sottolineando “un romanzo di grandissima potenza per il quale ha attinto alla sua  profonda esperienza nel mondo dell’associazionismo, dell’impegno, della bontà ideologica, settaria e ipocrita, alla fine così simile al male. Un libro che gli è costato accuse di tradimento o di vendetta (nei confronti di Don Ciotti). E che invece, alleggerito dagli agganci alla cronaca e dei riferimenti a personaggi reali, diventa lente indispensabile per mettere a fuoco i meccanismi perversi che muovono questa società, imprigionandola. Al bivio, Luca Rastello ha scelto la libertà”.

Vera Schiavazzi e Jacopo Ricca raccontano “Il lungo addio degli amici di tutte le sue vite” sulle pagine di La Repubblica Cronaca di Torino (vedi allegato)

Sulle pagine de La Repubblica Cultura “Addio a Luca Rastello, una vita tra inchieste e racconti” (allegato)

Dopo il rito funebre a Torino, Mercoledì 8 luglio ore 12.45,  al Tempio Crematorio, le sue ceneri sono state disperse al vento di Pian Rastello.

Per più notizie aprire i quattro allegati

 

 

Allegato:
la_voce_libera_di_luca_rastello_fofi.doc
sfido_il_falso_bene_di_alessandra_coppola.doc
addio_a_luca_rastello_la_repubblica.doc
il_senso_di_rastello_per_il_giornalismo_montanari.pdf

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