IL FAMIGERATO SISTEMA “FAMILISTICO” CONFEDERALE – il caso Fnp Piemonte orientale –

Il famigerato sistema “familistico” confederale – Riepilogo e commenti a cura di Franco Aloia, Giovanni Avonto, Adriano Serafino. La Federazione territoriale della Fnp del Piemonte orientale per avere i bilanci in equilibrio decise per i segretari compensi inferiori del 40% di quanto previsto dalle tabelle nazionali, e il segretario generale rinunciò al 30% dell’indennità di carica prevista nei Regolamenti, di avere collaboratori che, in tre casi su quattro, hanno operato a titolo di volontariato gratuito, e poi stop a buoni pasto sostituiti dal panino da casa.

Al fine di un processo di "normalizzazione", questa importante struttura, inizialmente sottoposta ad un commissariamento acta, oggi è in regime di Reggenza da parte Fnp Nazionale; ill suo segretario generale (Emilio Lonati) è stato sospeso, di fatto espulso, unitamente alla responsabile organizzativa (Loredana Bellotti). Accusa: bilancio non in ordine e mancata  diligenza, così suona la sentenza del Probiviri nazionali Fnp.

Leggendo gli atti ci siamo convinti che si tratti di altro, del prevalere di un metodo di gestione “familistico” confederale e della Fnp, ovvero l’avversità verso coloro che possono essere giudicati ingombranti (“rompipalle”, che sollevano obbiezioni alle decisioni dei vertici, o cose simili) e creano discussioni per le rotazioni o rimozioni di incarichi, quasi sempre finalizzati al pieno controllo degli organigrammi (fedeltà in cima!) a partire dalle categorie dove più significative sono le risorse finanziarie, come appunto quella dei pensionati. Anche nel Veneto è stato così.

La gestione “familistica” confederale s’ispira ad una rudimentale morale: “..è venuto meno il rapporto di fiducia”, un giudizio insindacabile che proviene dall’alto. Poi le prove si trovano e s’ingigantiscono: le disattenzioni e “i peccati veniali” sono trasformati in “peccati gravi, capitali” per chi non rientra nella “famiglia confederale” in questa dannata gestione “familistica” alquanto amorale. In genere non si contestano dissensi sulla strategia sindacale ma aspetti gestionali che un tempo si risolvevano con scambio di lettere di chiarimento, riunioni ad hoc e nei casi più complessi con un "commissariamento ad acta", di breve durata, lasciando operanti gli organismi elettivi della struttura interessata.

La decisione dei probiviri confederali, che si configura come un’espulsione camuffata, è un atto di grande gravità e segue la famigerata logica – assai diffusa ai vari livelli – che le regole si applicano con straordinaria severità per “i non amici della grande famiglia” e s’interpretano, chiudendo un occhio o entrambi per “chi si decide faccia parte della famiglia”.

Attivando i link sotto indicati dei siti www.sindacalmente.org e www.il9marzo.it   potete rileggere i fatti che hanno portato alla “decapitazione “ del gruppo dirigente della FNP del  Piemonte Orientale, della reazione degli operatori territoriali, della minaccia di uno sciopero della fame, e della Reggenza tecnica (tuttora in corso), comunque finalizzata alla sostituzione del gruppo dirigente della Fnp territoriale.

Ricordiamo che l’accusa più grave rivolta al seg.responsabile Fnp Emilio Lonati è stata quella di aver diretto la categoria per alcuni mesi senza avere rinnovato l’iscrizione ai pensionati. Una dimenticanza che è stata trasformata nel primo capo d’accusa.

Eppure la Fnp è quella categoria che detiene il singolare comportamento (antistatutario) che pur riscuotendo le quote tessera tramite delega con validità perenne (tranne disdetta o morte), da anni non consegna – a decine di migliaia di iscritti – la tessera, neppure inviare un avviso personale (pur disponendo degli indirizzi) per avvisare che la tessera è disponibile in una determinata sede.

Nella storia Cisl ci sono sati casi di chi, con il sistema delle tessere a versamento diretto, come in alcuni casi si è costretti a fare, è incorso in ritardi pur ricoprendo incarichi rilevanti.

E’ accaduto persino al Segretario della Cisl di Torino negli anni ’70, Cesare Delpiano, che anni dopo ritornò a Roma, in Via Po 21, come segretario confederale Cisl. Una dimenticanza, a seguito di rotazione “spintanea” di  incarichi da Roma a Torino. Si risolse con un grande imbarazzo di Delpiano nell’atto d’informare la segreteria “stupita” del caso.. e poi una gran risata, frenata da Delpiano che aggiunse “…se viene a saperlo Bruno Storti..”.

Per maggior informazione aprire gli allegati

  • Il lodo dei probiviri FNP
  • La risposta al lodo
  • Il ricorso ai Probiviri Confederali
  • Il Lodo dei probiviri Confederali
  • La "replica" al Lodo Confederale
  • Tre lettere di Emilio Lonati inviate a Marzo e Aprile 2019 – prima e dopo il lodo – a Annamaria Furlan e alla Segreteria Confederale, rimaste senza risposta.

…e fare un clic su questi link

  • La Resistenza nel Piemonte orientale
  • Il solito sistema e i suoi risultati  La Resistenza del Piemonte Occidentale. Non passa la "soluzione finale"

  http://www.il9marzo.it/?s=Fnp+Piemonte+Orientale&submit=

  • Tutti sotto schiaffo? – peccati veniali in bilancio trasformati in "mortali" – caso Fnp P.O.

http://www.sindacalmente.org/content/tutti-sotto-schiaffo-peccati-veniali-bilancio-trasformati-mortali-caso-fnp-po

Allegato:
lodo_probiviri_fnp.pdf
ricorso_probiviri_confederali.doc
lodo_probiviri_confederali_cisl.doc
replica_lodo_confederale.doc
lettera_alla_segreteria_cisl_2.doc
cara_furlan_lettera_lonati_marzo_2019.doc
lettera_lonati_alla_segreteria_cisl_marzo_2019.doc
ultima_lettera_alla_segreteria_confederale_cisl_lonati_aprile_2019.doc

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