Per dire la nostra sul dibattito che ha polarizzato l’attenzione nel paese poniamo l’attenzione su due fatti che avuto poco rilievo mediatico. Proviamo a fare una sorta di controcronaca, ma prima vogliamo stigmatizzare l’aggressione a Silvio Berlusconi come un fatto grave in sé, perché offende la politica e i principi basilari del rispetto della persona; perché apre lo scenario del “dietrismo” di supposti complotti e mandanti morali. Evoca fantasmi o pericoli reali dell’eversione, del terrorismo; consente di immaginare o sollecitare all’emulazione per “eventi” simili o più gravi.
Non sono battaglie impossibili, sono difficile e perciò è necessario un maggior nostro impegno. Rispetto le lotte del passato dobbiamo riuscire ad includere i problemi più acuti degli immigrati a fianco dei problemi più gravi dei cittadini italiani. Per vincere queste battaglie servono comportamenti che mettano in seconda fila l’orgoglio della propria identità ( appartenenza) da contrapporre a quella dell’avversario; in gran mostra invece il confronto sul merito, sulla progettualità per dare risposta a questo o quel problema, a questa o quella riforma. E’ un problema che vale per la maggioranza e per la minoranza parlamentare, per l’opposizione sociale. E’ un indirizzo da seguire per aver buone possibilità di fare declinare nel popolo italiano l’illusione di affidarsi ad un potere autocratico ( in gergo,uno con le palle che decida per tutti senza perdere tempo; per vikepedia, l’autocrazia è una forma di governo in cui un singolo individuo detiene un potere illimitato) che riceve il mandato dal popolo; questo potere autocratico o monarchia assoluta ( per dirla con Fini) si autoconvince di saper “ben governare” meglio del sistema democratico parlamentare e quando è necessario per aumentare il proprio decisionismo inventa anche i nemici quando non ci sono, come si tenta di fare con la metafora dei seminatori dell’odio che sono invece lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati che contestano le decisioni del governo, critici esasperati dal decisionismo berlusconiano e/o tremontiano.
Copyright 2009 - Ist. Paralleli