La segreteria di Corso d'Italia spiega in una nota gli aspetti postivi dell'intesa raggiunta: bloccato processo disgregazione, ristabilite regole unitarie. Ccnl di nuovo al centro, finisce pratica delle deroghe. Ecco perché la Cgil ha firmato l’importante accordo.
Ancora, spiega la segreteria nazionale Cgil: “Alla pariteticità per accordo endosindacale e al conflitto permanente degli ultimi anni si sostituisce una leale competizione nella capacità di rappresentare sindacalmente i bisogni del lavoro basata sul consenso certificato degli iscritti e dei lavoratori. La validità dei contratti erga omnes è data solo quando l’accordo è sottoscritto da una maggioranza pesata dei soggetti sindacali rappresentanti dei lavoratori. Non esiste il diritto di veto di una sigla sindacale, non è possibile validare un’intesa da parte di una maggioranza di sigle”. Inoltre, Cgil, Cisl e Uil “condividono la necessità di coinvolgere gli iscritti e i lavoratori durante l’intero iter di validazione degli accordi. L’ipotesi di Accordo del 28 giugno 2011 cancella l’ipotesi dei due livelli contrattuali fra loro alternativi. Il contratto nazionale è di nuovo al centro. Si ristabilisce di nuovo una gerarchia in cui il contratto nazionale è strumento di regolazione generale dei diritti e delle condizioni per tutti i lavoratori ed è il luogo in cui si orienta la contrattazione di secondo livello alle necessità del settore, dell’azienda e del lavoro”.
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