DISFATTA FONDI EU – Inchiesta La Repubblica –

Fondi Ue, l'Italia non riesce a spenderli Regioni incapaci, a rischio 23 miliardi. Su 347 miliardi, per gli anni 2007-2013, l'Ue ha destinato all'Italia circa 28 miliardi di fondi strutturali. Ma le Regioni non sanno o riescono ad utilizzarli, spendendo appena il 18% (5 miliardi). Tra i ritardi del governo e l'inadeguatezza delle amministrazioni, gli altri 23 miliardi sono a rischio. Soprattutto quelli stanziati per il Sud.  Alla fine del 2011, a dicembre, il nostro Paese è stato sull'orlo di una clamorosa brutta figura quando è andata in scadenza la quota 2007/2009 dei contributi europei. Solo grazie ad acrobazie contabili l'80% dei 28 milioni stanziati non sono tornati a Bruxelles.

Ma il problema resta: tra i ritardi del governo e l'inadeguatezza delle amministrazioni regionali. Soprattutto al Sud. A proposito del perché scarseggiano gli investimenti, nazionali e stranieri, il Premier Monti dovrebbe rapidamente cambiare registro e lasciare perdere le metafore che considerano una zavorra l’articolo 18. E’ proprio il caso di utilizzare l’abusato e vetusto  termine “ c’è ben altro” tenendo ben presente che il rischio di perdere i soldi, evitato all'ultimo momento con una serie di escamotage tecnici, si ripropone quest'anno. E il commissario Ue Hahn punta l'indice: "Troppi ritardi e controlli insufficienti". Aggiunge la Guardia di Finanza: "Uso distorto e personale dei soldi. Così non si genera sviluppo".

In allegato l’inchiesta pubblicata su La Repubblicaarticolata nei seguenti capitoli:

–       La pazienza è finita  "Calabria non affidabile"

–       Le mani delle mafie sull'oro di Bruxelles

–       Fiere e sagre,benvenuti al Sud: lo spreco è servito

–       Aiutare lo sviluppo o foraggiare clientele"

–       La Basilicata virtuosa: speso il 40% dei fondi – Videointervista

 

Allegato:
la_disfatta_dei_fondi_eu_inchiesta_repubblica.doc

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *