Che cosa c’è nel disegno di legge di Pietro Ichino che tanto fa discutere maggioranza, opposizione e sindacati? La lettera inviata dal Governo alla Ue conteneva tra molti generici impegni anche quello di approvare, entro marzo del 2012, “una riforma della legislazione del lavoro funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell’impresa anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato”. Questo punto è stato fortemente contestato dai sindacati e le tre Confederazioni s’incontreranno per verificare la possibilità di unità d’azione sul come rispondere.
Via libera del direttivo Cgil all'accordo tra le parti sociali su contrattazione e relazioni sindacali definito il 28 giugno e sottoscritto a settembre. Neutralizzato l'art.8 della manovra voluto dal ministro. Il direttivo della Cgil ha approvato, a larga maggioranza, l’accordo con la Confindustria, la Cisl e la Uil sulla contrattazione e le relazioni sindacali definito il 28 giugno e sottoscritto, con una postilla vincolante per tutti i soggetti coinvolti, il 21 settembre. La notizia sembrerebbe scontata, e in parte à vero, ma non può essere sottovalutata.
Gran parte di quanto è scritto al Titolo III del decreto 138 del 13 agosto 2011 modifica profondamente quanto concordato nell’importante accordo interconfederale, del 28 giugno scorso, tra Confindustria e le principali Confederazioni Sindacali. E’ stato un blitz del Ministro Maurizio Sacconi per inserire – senza attendere alcun avviso comune delle parti sociali – “il cuore dello Statuto dei lavori” ovvero la modificazione dello Statuto dei Lavoratori del 1970.
A tre mesi dal ricorso promosso dalla Fiom-Cgil contro Fabbrica Italia Pomigliano, la newco costituita dalla Fiat e nata fuori da Confindustria con un contratto ad hoc, arriva la sentenza del tribunale di Torino. Il giudice del lavoro Vincenzo Ciocchetti, al termine della seconda udienza e dopo sei ore di Camera di Consiglio, ha riconosciuto la legittimità del contratto collettivo di primo livello del 29 dicembre 2010 ed il contratto collettivo di secondo livello (integrativo) del 17 febbraio 2011. Ma Ciocchetti ha anche dichiarato il «comportamento antisindacale» della Fiat perchè ha determinato, «quale effetto conseguente, l’estromissione della Fiom-Cgil» dal sito di Pomigliano d’Arco.
La segreteria di Corso d'Italia spiega in una nota gli aspetti postivi dell'intesa raggiunta: bloccato processo disgregazione, ristabilite regole unitarie. Ccnl di nuovo al centro, finisce pratica delle deroghe. Ecco perché la Cgil ha firmato l’importante accordo.
L'accordo firmato martedì dalle tre confederazioni sindacali maggiori con Confindustria è di grande importanza. Può forse concludere la lunghissima fase del cosiddetto diritto sindacale transitorio, aperta nel 1944. Sicuramente mette fine a un decennio di relazioni sindacali rissose e poco concludenti. Le divergenze tra la Cgil e le altre due confederazione non sono superate, ma l'accordo detta le regole di democrazia sindacale che consentiranno di dirimere i contrasti.
La leader degli industriali, Emma Marcegaglia, apre alla possibilità di un intervento legislativo sull’efficacia erga omnes dei contratti aziendali. «Preferiamo che siano gli accordi a valere, ma siamo disponibili a ragionare con le altre parti sociali, con la Fiat e con il governo. Non abbiamo posizioni preconcette, chiusure totali», dice in occasione dell’assemblea generale di Federmeccanica alla qaule partecipa anche Maurizio Landini, salutato da un cordiale applauso.
Copyright 2009 - Ist. Paralleli