Il decreto "fare" è stato "fatto" con la motivazione dichiarata di aiutare lo sviluppo e facilitare la attività delle aziende.Non si capisce bene se per ignoranza dei legislatori (e già sarebbe molto grave) o per convincimento, sono state introdotte delle modifiche al DLgs 81e anche a norme molto più vecchie e consolidate, che non hanno mai ostacolato la produttività delle aziende. Norme che sono servite a costuire un percorso condiviso alla prevenzione. Certo è che questo è l'effetto di una gestione della prevenzione, da parte degli addetti ai lavori, tutta formale, che è servita solo a convincere che gli adempimenti erano carta (sovente solo fotocopie) inutili.
Ho riassunto al meglio questo studio sulla integrazione della ergonomia nel processo di Lean Manifacturing adottato negli stabilimenti di PSA nell’arco di questi ultimi anni.
Si può anche leggere, ma in francese, lo studio originale.
La salute e la sicurezza del lavoro da metodo attivo del modo di produrre a…Ma quanto è buono signor Padrone!… cioè della “presunta” stalla modello. Sintesi delle audizioni, da parte della Commissione Parlamentare, dei rappresentanti sindacali e aziendali del gruppo FIAT.
Alleghiamo una nota sulla vicenda Fiat di Vittorio Buscaglione e Adriano Serafino che analizza le tappe principali della perdita d’influenza del sindacato nelle scelte strategiche dell’azienda, fino alla rottura che si è consolidata ora tra i sindacati firmatari dell’accordo di primo livello per tutti gli stabilimenti Fiat e la Fiom. Le 11 cartelle sono suddivise nei seguenti brevi capitoli: cig crescente e progressivo allontanamento della pratica sindacale dalle condizioni di lavoro, evitare qualsiasi parallelo con altri periodi della storia sindacale, una questione di economia nazionale indotta ad aziendalismo, gli anni 80 e 90, la prima fase di Sergio Marchionne, l’accordo Fiat-Chrysler, gli interessi in gioco, i punti di confronto.
E’ stato un protagonista e testimone dell'unità sindacale. Nei suoi "settant'anni di lotta", Alberto Tridente ha fatto molte cose. Partendo dal suo impegno sindacale in fabbrica, è arrivato via via ad occuparsi di questioni internazionali, nel sindacato e non solo. Ma, per chi ha vissuto a Torino gli anni entusiasmanti dell'unità sindacale - non solo quelli dell'unità sindacale, ma il decennio in cui questa è stata preparata e costruita in mezzo a mille difficoltà - Alberto Tridente è anzitutto uno degli artefici di quel processo; insieme a tanti altri, naturalmente.
Dire che il mondo del lavoro non sia un blocco sociale omogeneo è un fatto: non lo è stato in passato e neppure oggi. Nella sua composizione e nelle sue rappresentanze. Oggi sono venute meno le condizioni che nel passato hanno favorito l’unità di azione fra sindacati diversi, in particolare nell’esperienza positiva dell’industrializzazione del paese con la crescita della ricchezza del paese e la continua richiesta di mano d’opera nelle aziende manifatturiere. Da tempo il mondo è cambiato sotto il vento della globalizzazione ( unificazione dei mercati e concorrenza a tutto campo) e spesso della tempesta del dumping sociale e commerciale.
La storia sindacale dei metalmeccanici italiani è profondamente segnata dalle relazioni industriali alla Fiat. In più periodi gli accordi sindacali alla Fiat hanno segnato una forte deriva corporativa-aziendalistica staccandosi dal resto della categoria torinese e nazionale. E’ avvenuto in periodi di crescita occupazionale e di trasformazioni organizzative, avviene oggi in periodo di recessione, di caduta occupazionale, di spostamento del baricentro della Fiat in altri parte del mondo. La deriva corporativa-aziendalistica ha sempre, in Italia, scontato gravi danni per la libertà dei lavoratori e di quelle sindacali.
Firmato il contratto Fiat. Da Fim, Uilm, Fismic, Ugl Metalmeccanici, Associazione Quadri e Cappi Fiat. La Fiom era fuori dalla trattativa. E' un contratto di primo livello e sostituisce il Contratto Nazionale. Tanti straordinari decisi unilateralmente da capi e direzioni aziendali, molte commissioni ma l’ultima parola che vale è quella dell’azienda, le RSA saranno sentite ma sparisce il negoziato di secondo livello. Tante norme per prevenire il conflitto e diritto di sciopero in "frigorifero". Per la rappresentanza ed il voto dei lavoratori si fa un passo indietro addirittura rispetto alle “gloriose” Commissioni Interne, sostituite negli anni settanta dai Consigli di Fabbrica.
In agosto per molti giorni il governo Berlusconi non rese nota la "famosa" lettera di raccomandazioni, altri dicono elenco di diktat, della BCE. Si disse anche che doveva rimanere riservata per non produrre turbative al mercato. C'è da ridere o piangere per tale motivazione. Ma quel costume è difficile a morire: il ministro Tremonti ha risposto ai quesiti della Ue con un testo in inglese ( doveroso) ma è ben strano che i media hanno diffuso il testo in inglese e non la traduzione in lingua madre. Alla faccia della conoscenza che possa favorire diffusa conoscenza. Si potrebbe proseguire con la modalità seguita nel presenare le modifiche di legge, alle manovre finanziarie.
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